I profili delle reti di protezione
Sondaggi - lunedì 28 Ottobre, 2013
Sommando le reti cui gli interpellati si appoggerebbero in caso di necessità, è possibile identificare una misura di sintesi che aiuta a definire le dimensioni e l’intensità del network di sostegno di cui dispone la popolazione. Ne scaturiscono così tre tipologie.
La prima è di chi dispone di “reti solide” che raccoglie poco più della metà degli intervistati (52,1%). A comporre questo profilo è in particolare la componente maschile, chi abita nel Centro-Nord, chi occupa una posizione professionale elevata (imprenditori e dirigenti). Soprattutto, la solidità di queste reti è fortemente connessa a due fattori: l’età e il titolo di studio. Via via che aumenta l’età diminuisce la percezione di poter fare affidamento a qualcuno. Ma ad aumentare del titolo di studio posseduto, aumenta proporzionalmente la possibilità di avere reti di relazioni più estese. Dunque, titolo di studio elevato, elevata qualificazione professionale e vivere in contesti economici favorevoli sono fattori positivi per la costruzione di reti di solidarietà più estese in caso di necessità.
Il secondo gruppo è rappresentato da quanti dispongono di “reti esili” (33,8%). Non si tratta di persone prive di reti, ma di quanti faticano a disporre di possibili sostegni al di fuori della sfera familiare e amicale. In questo caso, questo profilo è particolarmente sostenuto dalla componente femminile, dai più anziani (over 65), da chi è ai margini (disoccupato) e al di fuori del mercato del lavoro (casalinghe). È un gruppo che si potrebbe definire border line, ovvero di coloro i quali finché non accadono particolari eventi traumatici riescono a essere autonomi in caso di necessità, grazie alla rete parentale. Ma se dovesse accadere un episodio particolarmente problematico si troverebbero a non riuscire a ottenere i sostegni necessari.
Il terzo gruppo costituisce una quota minoritaria, benché non marginale: quanti sono “senza reti” (14,1%). In questo gruppo ricadono coloro che non dispongono totalmente o hanno pochissime reti di riferimento in caso di necessità. Anche quella familiare appare debole. Il loro profilo è particolarmente rappresentato da chi ha oltre 55 anni, quanti occupano posizioni marginali sul mercato del lavoro (operai e disoccupati) e non sono più attivi (pensionati), chi ha un titolo di studio basso. Ma soprattutto, chi risiede nel Mezzogiorno. In questo caso, la dimensione territoriale rappresenta un fattore determinante e rimanda a problemi che la crisi economica ha resi ancora più acuti, in particolare la dove il capitale sociale è meno sviluppato.