La perdita d’identità degli adulti
Sondaggi - lunedì 30 Dicembre, 2013
Un terzo aspetto emerge mettendo a confronto e incrociando le valutazioni fra le generazioni. I più critici nei confronti dei giovani sono i giovani stessi, ben più degli adulti e dei senior che sottolineano in misura maggiore, invece, i loro aspetti positivi. Paradossalmente, sembrerebbero essere le giovani generazioni a essere più severe (e forse più esigenti) nei loro confronti rispetto ai loro padri. Parimenti si può dire verso gli adulti. Se gli adulti, e in particolare i senior, verso se stessi appaiono autoassolversi nelle caratteristiche negative e sottolineare, invece, quelle positive, i giovani risultano più sferzanti. Un dato su tutti: il 70,3% dei giovani vede gli adulti frustrati, ma del medesimo avviso sono il 59,2% degli adulti e solo il 41,6% fra i senior.
Nell’apparente liquefarsi delle distinzioni generazionali, in realtà nel nostro immaginario collettivo giovani, adulti e senior hanno ancora tratti peculiari. Tuttavia, se i giovani si caratterizzano e soprattutto si autodefiniscono in modo critico più che positivo, forse è perché sono più esigenti di quanto non lo siano gli adulti nei loro confronti. Sicuramente il perimetro dell’essere giovani è difficilmente definibile rispetto a un tempo, ma il problema è che sono gli adulti ad aver perso di identità, di capacità di essere un punto di riferimento e di confronto per le giovani generazioni. È la responsabilità dell’essere adulti a dover essere nuovamente definita.