Le culture politiche
Sondaggi - mercoledì 10 Aprile, 2013
Le recenti elezioni politiche nazionali hanno messo in luce un processo di polarizzazione presso l’elettorato. La ricerca LaST non voleva misurare ex post il voto, ma provare a cogliere gli orientamenti culturali verso la politica. Il risultato dell’autocollocazione degli interpellati, com’era plausibile attendere, rispecchia tendenzialmente il voto recentemente espresso, benché i due fenomeni non siano immediatamente sovrapponibili. Così, quanti si situano politicamente a centro-sinistra (31,0%) sopravanzano di pochi punti quelli del centro-destra (28,5%), mentre quanti si dichiarano di centro (10,7%) costituiscono una minoranza, ancorché non marginale. Fino a qui, gli orientamenti che rimangono nel solco delle tradizionali culture politiche e vedono coinvolti complessivamente circa tre quarti (76,7%) della popolazione.
Il fenomeno che desta interesse, tuttavia, è l’emergere di un terzo polo culturale dal peso di poco inferiore ai precedenti: si tratta di quanti dichiarano di non riconoscersi nei tradizionali canoni di schieramento e non si collocano in alcun spazio politico (23,3%). Il loro profilo è tendenzialmente trasversale rispetto al genere e alle condizioni professionali (benché i lavoratori flessibili e precari siano più propensi di altri: 28,0%). Tuttavia presenta una maggiore intensità nel Nord Est (22,6%), nel Centro (26,5%) e nel Mezzogiorno (26,1%), rispetto al Nord Ovest (18,0%). Soprattutto, è un orientamento inversamente proporzionale alle classi di età: fra i giovanissimi (meno di 24 anni) il 38,9% e il 31,8% fra i 25-34enni non riesce a collocarsi e via via a calare fino a giungere all’11,2% fra chi ha più di 65 anni. Dunque, si tratta di un’inclinazione tendenzialmente trasversale, ma che coinvolge soprattutto le generazioni più giovani.