L’Italia dei diffidenti
Osservatori - lunedì 30 Giugno, 2014
Nell’immaginario degli italiani la sfera privata dei valori e quella pubblica non sono perfettamente speculari. In generale, se a livello soggettivo la popolazione manifesta un’attenzione prevalente alle virtù civiche, quando pensa ai connazionali tende a mettere in risalto i valori delle sfere private e personali.
Gli italiani, a livello soggettivo, indicano ai primi posti della loro scala dei valori la famiglia (35,5%), la gestione responsabile della cosa pubblica (24,0%) e la lotta alle diseguaglianze sociali (15,1%). Sul versante della comunità nazionale, la classifica muta di segno: al primo posto viene di gran lunga il successo economico (40,3%), ben distanziati la gestione responsabile della cosa pubblica (26,4%) e quindi la famiglia (18,4%).
“Se poteva essere facilmente prevedibile il ruolo preponderante assegnato al valore della famiglia – sostiene Daniele Marini, Direttore scientifico di Community Media Research e Professore dell’Università di Padova, sicuramente meno scontato è il peso attribuito alle due virtù pubbliche: sono probabili segni degli anni della crisi e soprattutto della necessità di un maggiore senso di responsabilità nella guida dei beni collettivi.”
E’ quanto emerge dall’indagine LaST, il Laboratorio sulla Società e il Territorio, realizzato da Community Media Research, che ha analizzato i valori ritenuti più importanti dalla popolazione, sia a livello soggettivo che per la comunità nazionale.
Associando le diverse risposte offerte è possibile delineare 4 profili degli italiani rispetto agli orientamenti di valore, sia a livello soggettivo che collettivo. Dal punto di vista soggettivo, è largamente prevalente l’indirizzo “civico-privato” (43,9%), ovvero di chi sceglie per sé soprattutto i valori civici sebbene non in modo esclusivo. A questo gruppo seguono parimenti gli “universalisti” (24,5%), che scelgono esclusivamente valori civici e pubblici, e i “personalisti-civici” (23,8%) orientati maggiormente alle dimensioni private. Infine, troviamo i “personalisti” (7,8%), cioè gli ispirati solo da aspetti privati. Dunque, in generale l’universo simbolico degli italiani, a livello soggettivo, appare composto in prevalenza da valori di carattere civico, mentre quelli più di natura privata paiono posti in secondo piano.
Molto diverso, e per certi versi opposto, è il pantheon attribuito ai connazionali. In questo caso prevale un orientamento “personalista” (36,9%) e “personalista-civico” (23,1%). Meno numerosi, invece, sono gli “universalisti” (20,9%) e i “civici-privati” (19,1%).