Monitor sul lavoro (Corriere della Sera)


Dicono di noi - giovedì 26 Novembre, 2015

Oggi il nuovo operaio si identifica con l’azienda o tendenze

Salari e orari: addio sindacato L’operaio adesso vuole fare da sé

Il sociologo ed ex operaio Aris Accornero coniò diversi anni fa un’espressione fulminante per riassumere l’itinerario politico-culturale delle tute blu del Novecento italiano: «Sono state macchine per la lotta di classe». Detta da uno che di operai e sindacati se ne intende la definizione valeva e vale moltissimo e non a caso mi è tornata immediatamente in mente leggendo i risultati dell’indagine resa nota ieri dalla Federmeccanica e affidata alla supervisione scientifica di Daniele Marini. Il campione è relativamente ristretto (1123 intervistati) ma la tendenza che emerge è netta. Il lavoro sta divorziando dall’ideologia che lo ha tenuto prigioniero lungo tutto il secolo scorso e per buona parte della prima decade del nuovo. Gli operai smettono di essere strumento di lotta politica e diventano persone, si liberano dal copione che l’ideologia aveva scritto per loro obbligandoli a sentirsi comunque e solo merce e a nutrire ostilità pregiudiziale nei confronti del padrone. L’indagine della Federmeccanica ci dice invece che l’operaio ha preso a identificarsi con il proprio lavoro e anche con l’azienda di cui fa parte.

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